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Associazione Archès

Il Santuario di Santa Maria di Leuca del Belvedere (Leuca Piccola) a Barbarano del Capo

Di Alessio Stefàno e Jennifer Taurino[1]

Leuca Piccola, un santuario in miniatura

Il piccolo gioiello architettonico, eretto tra il XVII e il XVIII secolo, viene chiamato Leuca Piccola per una serie di ragioni. Innanzitutto perché l’edificio di culto con la sua forma a capanna riproduceva, in forma ridotta, l’antico Santuario di Santa Maria de Finibus Terrae. Poi perché l’intera costruzione era in funzione dell’antica via di pellegrinaggio verso questo importante luogo, nell’estremo lembo del Tacco d’Italia.

Leuca Piccola era infatti l’ultima tappa dei pellegrini prima di giungere a Santa Maria di Leuca.

Complesso di Leuca Piccola visto dall’esterno.

Complesso di Leuca Piccola, particolare dell’esterno.

La costruzione presenta esternamente una struttura architettonica piuttosto semplice, con una facciata a capanna cui è stato aggiunto un pronao in stile neoclassico.

Complesso di Leuca Piccola, epigrafe di “benvenuto”. 

Gli interni

Ma ciò che colpisce il visitatore è sicuramente la ricca decorazione pittorica all’interno che fa di questo piccolo edificio un vero e proprio “scrigno” dell’arte sacra pugliese.

Sulla volta, i quattro Evangelisti uniti dalla sigla “JHS” rappresentano la parola di Dio.

Lungo le pareti perimetrali vi sono invece i santi più cari alla devozione popolare invocati da contadini e pellegrini per le evenienze e necessità della comune esperienza umana.

Al di sopra dell’altare prendeva posto l’effige della Madonna, prefigurazione dell’ultima e ormai prossima tappa del lungo cammino dei pellegrini.

Peculiare è la presenza, all’interno della Sacrestia, di una piccola “pila” contenente l’acqua per le abluzioni sacre e di due rarissimi esempi di confessionali in pietra a nicchia voltata.

Cappella di Leuca Piccola, interno.

Cappella di Leuca Piccola, San Lazzaro. 

Cappella di Leuca Piccola, Sant’Oronzo.

La massima più famosa del Capo di Leuca

Il complesso era composto anche da alloggi e altri vani a servizio dei pellegrini. Diversi ambienti offrivano accoglienza ai viaggiatori e agli animali al loro seguito.

Rifugi e magazzini per le merci favorivano poi il commercio dei beni di prima necessità.

Una lapide, testimone di un’antica e non più esistente locanda, reca incise dieci “P” che rinviano alla celebre massima: «Parole Poco Pensate Portano Pena, Perciò Prima Pensare, Poi Parlare».

 Complesso di Leuca Piccola, particolare dell’ingresso all’area mercatale.

L’edificio di culto è inoltre dotato di un vano superiore che fungeva da punto di vedetta e di estrema difesa in caso di attacchi e scorrerie.

A rendere unico questo complesso contribuisce poi la presenza di ampi sotterranei scavati nella roccia. Al loro interno i pellegrini potevano rifocillarsi e riposare in un ambiente sicuro e confortevole, grazie anche ad una temperatura mite e costante durante tutto il corso dell’anno. L’approvvigionamento idrico per le esigenze dei pellegrini e degli animali era garantito da tre pozzi. Questi raggiungevano facilmente la falda acquifera, collocata a poca profondità grazie alla conformazione carsica del sottosuolo, come testimoniato dalla presenza delle vicine “Vore” di Barbarano, due ampie cavità a prevalente sviluppo verticale.

Sotterraneo di Leuca Piccola, visto da Sud-Est.

Sotterraneo di Leuca Piccola, visto da Nord-Ovest.

Tunnel ipogeo di Leuca Piccola.

Sono ormai molte le persone che si fermano per visitare il Santuario di S. Maria di Leuca del Belvedere, incuriosite dalla peculiare struttura architettonica e dal paesaggio circostante. Esso si presenta al viaggiatore di passaggio come un connubio e allo stesso tempo un contrasto di vivi colori: all’azzurro intenso del cielo si contrappone il rosso della terra, alternato al bianco della roccia calcarea e al verde dei campi e dei maestosi ulivi secolari.

Visitatori sul Belvedere di Leuca Piccola.

Leuca Piccola oggi

Grazie ad un protocollo d’intesa tra l’Amministrazione comunale di Morciano di Leuca e l’associazione Pro Loco Torre Vado, il Complesso monumentale di Santa Maria del Belvedere e le poco distanti “Vore” di Barbarano, sono state rese fruibili al pubblico e sono, oggi come in passato, meta ristoratrice di viandanti e pellegrini.

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Contributo tratto da: Brochure Leuca Piccola
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[1] Volontari Servizio Civile Pro Loco Torre Vado anno 2018.